I minori tra responsabilità penale ed educazione
A cura del Dott. Alfonso Paggiarino, direttore del carcere minorile di Bologna
Si è tenuta lunedì 28 marzo, la serata dedicata all’educazione dei minori detenuti nelle carceri.
È con grande entusiasmo che il Dott. Paggiarino apre la serata, introducendo l’argomento.
“I giovani devono essere aiutati, e il nostro mestiere è quello di assisterli e accompagnarli nel loro reinserimento nella società” – spiega il relatore con grande motivazione – “Come dice l’articolo 27 del codice penale : la pena deve tendere alla rieducazione”.
Io, i giovani, li motivo, li incoraggio, li sprono a formarsi per imparare nuovi mestieri.
Da poco abbiamo aperto una nuova trattoria dove i giovani imparano a fare i cuochi, i camerieri, i professionisti di tanti altri mestieri. Non tutti diventeranno Cannavacciuolo, ma l’importante è imparare una professionalità che ti possa reinserire nel mondo! – aggiunge ancora.
Noi facciamo questo di mestiere, poi il resto lo deve fare la società, le istituzioni, il mondo del lavoro, la comunità, voi – nel riaccoglierli.
Per me i miei ragazzi non sono “i detenuti”, aggiunge – sono “i ragazzi”.
Con questo, io rimango “il Direttore”, li accolgo quando vogliono venire a parlarmi, ma mi mandano una lettera di richiesta e io fisso loro una data.
Li guido e dialogo con loro, li motivo e li ascolto.
È importante, anche nel caso dei reati più gravi, incoraggiarli ad incontrare la parte lesa, non solo chiedere scusa con una lettera.
È fondamentale è il servizio di assistenza sociale che i ragazzi fanno per rimediare agli errori fatti, saper aiutare chi ha bisogno.
Conclude la serata con un ringraziamento per averlo accolto ed ascoltato, e con l’invito a visitare la trattoria dove lavorano i suoi ragazzi, e che ha appena riaperto dopo due anni di pandemia.
Ricorda il maestro Manzi, il Dott. Paggiarino.
Come lui, quel forte entusiasmo e quella grande fiducia nei suoi “ragazzi” furono quella scintilla di speranza e di carica vitale che portarono tanti giovani dal mondo delle carceri dove la speranza sembrava sopita al mondo della libertà, rivissuto con nuovo entusiasmo!