Chi serve gli altri ottiene i migliori profitti. A un anno dal progetto NILDE
Si è tenuta il 24 maggio, sia in presenza che in modalità virtuale, al Savoia Hotel Regency di Bologna la serata dedicata dal Rotary Club Bologna Valle del Savena al progetto NILDE, messo in campo con l’amministrazione comunale di San Lazzaro di Savena. Durante la serata sono stati illustrati i risultati ottenuti da questo progetto innovativo che ha visto molti soci del club coinvolti.
Ospiti del club Isabella Conti, Sindaco del comune di San Lazzaro di Savena e le persone a cui è stato rivolto il progetto.
Il progetto è stato avviato per aiutare le donne e l’imprenditoria femminile, attraverso un progetto pluriennale, che ha visto un bando effettuato dal Comune di San Lazzaro, con il quale sono stati messi a disposizione spazi e locali da parte dell’amministrazione e che ha previsto l’erogazione di un pacchetto formativo, finalizzato alla ricollocazione professionale dei vincitori, fornito dai soci del Rotary Club Bologna Valle del Savena. L’apporto dei soci Rotary nell’attività di docenza e di mentoring è arrivato da (in ordine alfabetico): Stefania Calori, Natalia d’Errico, Antonio Fraticelli, Filippo Maria Leghissa, Maria Stella Lelli, Michele Lupoi, Saverio Luppino, Amedeo Marozzi, Paolo Pasquali, Anna Maria Quaglio, Chiara Scafuri, Alessandro Servadei, Luigi Arturo Severino, Luca Sifo.
Isabella Conti ha illustrato il progetto che è nato due anni fa. L’amministrazione comunale ha trovato nel Rotary un partner ideale. “Sin dal 2004 ho immaginato NILDE, avevamo moltissime donne che perdevano il lavoro, ditte come La perla e l’UTET licenziarono parecchie donne che persero il lavoro ed erano a casa; erano persone con competenze, alcune mi rappresentarono la loro situazione le loro competenza e le difficoltà di trovare un nuovo lavoro. Si trattava di donne che non avevano la possibilità di trovare facilmente un lavoro, con età non facili da reinserire e quindi avevo pensato di realizzare uno spazio accogliente che avrebbe potuto accogliere le donne che perdevano lavoro oppure nuove start-up. Abbiamo fatto un bando, poi è arrivato il Rotary e mi ha fatto capire che, attraverso le competenze dei propri soci, potevano aiutare la formazione di queste donne per creare e far crescere le imprese; il bando era stato fatto nell’ambito della moda perché avevamo tante criticità in questo settore dove l’impiego di donne è alto, erano donne in crisi di difficile reinserimento alcune delle quali con alte professionalità. Quindi il nostro focus è stato rivolto alle nuove imprese della moda e del design, ci siamo messi al lavoro insieme a voi e abbiamo creato NILDE per fare sì che le due imprese vincitrici avessero una formazione a 360 gradi, strumenti nuovi ed accesso a spazi belli e gratuiti messi a diposizione dall’amministrazione comunale. Si tratta di un progetto pluriennale e che vedrà impegnati noi ed anche il Rotary sia quest’anno che il prossimo. Insieme a Natalia d’Errico e al Rotary, alla rete delle start-up dell’Emilia Romagna, abbiamo creato il progetto NILDE. Le due imprese femminili vincitrici del concorso OCRA ed Umani hanno ricevuto le chiavi degli spazi ed hanno avuto una prima tornata di attività formativa. Ritengo che con questo progetto si stia generando valore per il territorio; in questo incubatore si sono incontrate due realtà, da una parte l’amministrazione pubblica, che cerca di dare risposte a situazioni di difficoltà lavorativa e ci riesce perché, dall’altra, la comunità ci aiuta. In questo caso la comunità siete stati voi, è stato il Rotary Club Bologna Valle del Savena con tutti i suoi soci”.
Sono intervenute le protagoniste del progetto OCRA che hanno ringraziato per l’opportunità avuta e hanno illustrato le attività formative di cui hanno fruito, purtroppo a distanza, ma utilissime, e hanno ringraziato non solo per quanto ricevuto ma anche per quanto riceveranno nei prossimi anni.
E’ intervenuta poi la presidente dell’a.r.2019/2020, Natalia d’Errico, referente del progetto, che ha messo in luce la prova straordinaria che ha dato il club nel dare la propria disponibilità mettendosi veramente al servizio degli altri, del progetto e facendosi carico di uno dei principi base del Rotary: il service. “A fine Dicembre 2020, come membro del comitato di coordinamento del progetto NILDE, insieme a Stefania Calori, a seguito della ricezione del calendario della formazione da effettuare entro marzo 2021, sono stati contattati tutti i soci coinvolti nel service della formazione e tutti hanno dato immediatamente la propria disponibilità accettando il calendario e anche le date indicate nella proposta. La formazione è stata effettuata in via telematica, fornendo in parte in anticipo e in parte a posteriori il materiale didattico. La reazione è stata – ha concluso Natalia – la più entusiasta e generosa che potessi immaginare. Tutti con estrema professionalità hanno dato il proprio contributo”.
Il socio Antonio Fraticelli ha ricordato come è nata l’idea dal primo incontro con Isabella Conti, incontro nel quale si era pensato di reinventarsi un legame nuovo con il territorio, un modo nuovo di fare service. A seguito dell’incontro, subito si è capito cosa si doveva fare; di solito si parla di cose generiche, ma Isabella Conti, invece, aveva già in mente in maniera precisa il progetto ben individuato e definito. Secondo Antonio questa esperienza insegna molto a tutto quanto il club, che avuto l’opportunità di identificare nello spirito di servizio una connotazione ancor più qualificante, portando nella comunità ciò che di buono ha, quello che sa fare con le sue eccellenze, facendo crescere con le sue azioni gli altri ed il territorio. Questa volta, grazie al progetto NILDE ad Isabella Conti ed a tutti i soci del Rotary questo obiettivo è stato raggiunto: il club ha fatto azione e formazione professionale, ciascuno dei soci ha utilizzato il proprio bagaglio professionale per trasmetterlo agli altri. Le partecipanti in quelle poche ore hanno dato molto, non si è trattato di una situazione assistenzialistica, si trattava di persone proattive, senza mantenere atteggiamenti vittimistici, ma erano proattive, il loro non era lo scopo di assistere alla formazione, ma di far sì che la formazione le facesse crescere in maniera concreta e permettesse loro di affrontare da sole in futuro le difficoltà gestionali che avrebbero incontrato. “Voi avete vinto un bando, avete trovato chi sostiene il vostro progetto – ha concluso Antonio – ma siamo noi che dobbiamo ringraziare voi per quello che ci avete donato e che ci avete trasmesso attraverso la vostra proattività, entusiasmo e voglia di crescere. Spero sia un esempio per altri club e che possa essere messo in campo di nuovo dal nostro club in altre situazioni simili”.
Testimonianze emozionanti e partecipate anche dagli altri soci che hanno partecipato alla formazione presenti in sala: Stefania Calori, Chiara Scafuri, Anna Maria Quaglio, Maria Stella Lelli, Luca Sifo, Luigi Arturo Severino, Michele Lupoi.