La pandemia e la crisi delle democrazie
Continua la serie di alti momenti rotariani, nelle serate interclub promosse dalla presidente Edda Molinari, grazie all’intervento di grande successo del nostro socio onorario Cesare De Carlo che, con profonda cultura storica ed equilibrata saggezza politica, ha presentato una meditata ed accurata analisi dello scenario internazionale distintivo di questo momento storico, delle dinamiche che lo interessano e degli assetti che si prospettano per il futuro.
Sull’ultimo Notiziario del club (accessibile a tutti tramite il sito www.rotarybolognasud.it) è pubblicato, quale testimonianza della serata, dell’interesse suscitato negli ascoltatori, della ricchezza degli argomenti esposti, il testo che, con fine gentilezza da autentico rotariano, Cesare De Carlo ha reso disponibile.
A completamento del testo scritto merita di essere ricordata la generosa e infaticabile apertura al dialogo con la quale Cesare De Carlo, al termine della intensa e apprezzatissima riunione, ha conversato con tutti i soci che hanno presentato le proprie esperienze e sollecitato approfondimenti.
Nel conclusivo scambio di opinioni sono intervenuti, con ponderati commenti ed argomentazioni, Paolo Montalti del R.C. Cesena, Gabriele Testa del R.C. Bologna Galvani, Antonio Fraticelli del R.C. Bologna Valle del Savena, Margherita Salvador del R.C. Bologna Valle del Savena, Guglielmo Costa presidente del R.C. Bologna Ovest G. Marconi, Nicola Vecchietti Massacci del R.C. Bologna, Mauro Vignoli del R.C. Bologna Nord.
Gli acuti interrogativi interventi di Roberto Corinaldesi e di Nicola De Robertis hanno orientato l’analisi del momento politico verso i rapporti tra l’Europa e gli USA. L’Atlantico è sempre più largo — ha confermato Cesare De Carlo — ed i cinesi sono ormai dappertutto, invasori silenziosi dei gangli del nostro sistema produttivo e culturale: la causa della progressiva occupazione che stiamo subendo va ricercata nella perdita di identità generalmente accettata come inevitabile, se non addirittura da taluno auspicata come ipotetica fonte di progresso, laddove la prima difesa da praticare consisterebbe proprio nella tutela della identità, delle persone e dei popoli, che si pone come base imprescindibile per realizzare il futuro, forti e coscienti dei principi che nei secoli hanno reso la nostra civiltà capace di conseguire i risultati, soprattutto dal punto di vista dei valori umani, che sono il fondamento della nostra società.
Di spiccante rilievo, in riferimento ad una conforme riflessione avanzata da Donatella Molinari Beghelli, del R.C. Bologna Valle del Savena, è apparsa, infine, l’espressione di una motivata ragione di speranza, certamente remota ma fondata, convintamente condivisa da Cesare De Carlo circa l’imperscrutabile capacità provvidenziale dell’uomo di fare volgere il corso degli eventi, in maniera imprevedibile, verso quella libertà, fisica e spirituale, che ogni persona desidera quale necessario luogo per l’affermazione e il compimento del proprio essere umano.